Sarà l’area che ricade nei 28 comuni dell’Ambito Sociale A05 al centro di una importante e innovativa attività sociale: si chiama “MYLA-MyLand for children”, il progetto (Capofila la Cooperativa Sociale L’Isola che c’è con sede e a Solofra) approvato nell’ambito del Bando Prima infanzia (0-6 anni) Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.
Su 80 progetti (66 regionali) 10 sono andati alla Campania: 1 in Provincia di Avellino.
Partner: L’Isola che c’è Onlus; Avanzi srl; Consorzio Servizi Sociali Ambito A05; Asl Avellino; Azienda Ospedaliera G. MOSCATI di Avellino; Il Sorriso società cooperativa; Istituto Comprensivo F. GALIANI di Montoro.
L’idea vincente parte dal presupposto che soltanto una stretta collaborazione ideativa e operativa tra privato sociale, pubblica amministrazione e destinatari dei servizi, possa far fronte ai problemi delle famiglie e dei bambini.
Il progetto “MYLA – MyLand for chidren” intende costruire, sul territorio che ruota intorno ai 28 comuni dell’Ambito A05 (sede di uno dei più significativi distretti industriali campani, il polo conciario solofrano) una rete di servizi innovativi rivolti ai bambini da 0 a 6 e ai loro genitori, per sostenerne la funzione educativa e le responsabilità familiari. La rete di servizi del progetto intende rispondere ai seguenti obiettivi:
– Supportare i nuclei familiari più penalizzati dalla crisi del polo conciario – o da una precarietà strutturale – nell’accesso ai servizi per la prima infanzia
– Sostenere le giovani madri più fragili che sperimentano difficoltà in fase di gravidanza o nell’accudimento di bimbi piccoli;
– Favorire la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro per giovani genitori precari o con lavori saltuari/atipici
– Sostenere una genitorialità competente e accogliere con discrezione i disagi e le ansie delle persone
Articolata la struttura del progetto che aggrega tre macro-aree: “Bambini e genitori nella crisi”; “Qualità dei Servizi”; “Essere Comunità”.
Numerose le azioni che saranno messe in campo: coperture straordinarie del costo della retta per le famiglie a forte rischio di impoverimento, Presidi diffusi di sostegno alla genitorialità, servizi di pre-post-accoglienza e baby sitting sperimentale, presso le strutture educative coinvolte (con una particolare attenzione alle donne con lavori saltuari nell’indotto del polo conciario), attività di integrazione tra ospedale, servizi sanitari e territorio, con interventi periodici di prevenzione e sensibilizzazione presso i servizi per l’infanzia, solo per citarne alcune.
“Il progetto– dichiara Speranza Marangelo, presidente della cooperativa sociale L’Isola che c’è- rappresenta per l’Ambito A05 un’occasione storica di innovazione sociale. Il progetto punta a una presa in carico dei problemi centrata sulla massima vicinanza e prossimità alle situazioni di vita: per il loro ruolo nella gestione di servizi per l’infanzia, i partner possono contare su una conoscenza diretta dei singoli bambini e dei nuclei familiari coinvolti. Elemento strategico sarà la “comunità degli operatori” che funzionerà come vero e proprio gruppo di controllo sulle attività, nonché presidio sugli esiti attesi”.